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Storia del Generale Giuseppe Perrucchetti

 

1989 il nostro Gruppo fece pubblicare un volume per far conoscere la vita e l’attività di questo brillante ufficiale di Stato Maggiore: l’autore del volume è Gino Ascani, già capogruppo di Cassano e vero stimatore del Generale Perrucchetti.

A questa pubblicazione Vi rimandiamo per avere tutte le notizie storiche e più dettagliate su colui che fu definito “generale di armi e di scienza” e ritenuto l’ideatore delle Truppe Alpine.

Giuseppe Domenico Perrucchetti, nacque a Cassa no d’Adda il 13 luglio 1839 da famiglia benestante cassanese. I genitori avrebbero voluto farne un architetto, ma non fu così: il padre, Giuseppe, (1779-1847) era uno stimato ingegnere e, tre le varie opere, aveva realizzato la ricostruzione del ponte di Cassano sull’Adda. La madre Margherita Manzoni (1800-1877) era cugina del poeta Alessandro Manzoni.

Egli aveva due fratelli Carlo (1826-1862) ed Emanuele (1832-1903) che parteciparono a tutte le lotte del Risorgimento, combattendo come ufficiali  di Stato Maggiore anche agli ordini di Garibaldi.

Il giovane Giuseppe frequentò il ginnasio nel collegio di Cassano d’Adda, collegio che gli fu da scuola anche di acceso amor patrio (basti ricordare che nel 1848, la prima bandiera Tricolore che sventolò a Cassano, mentre gli Austriaci erano ancora a Milano, fu quella issata dai convittori del collegio-ginnasio sul campanile della Chiesa di Sant’Antonio).

Nel 1857 Perrucchetti conseguì la maturità liceale all’Imperial Regio Collegio Sant’Alessandro di Bergamo e successivamente si iscrisse alla facoltà di ingegneria all’Università di Pavia.

Nel 1859, a vent’anni, abbandonò la vita tranquilla dello studio e scappò dalla Lombardia, allora sotto il dominio austriaco, e si rifugiò nel Piemonte dei Savoia.

Arruolatosi volontario combatté nel 1859 nelle truppe del Regno di Sardegna nella Seconda guerra d’Indipendenza. Nel 1861 divenne sottotenente presso la Regia Militare Accademia di Ivrea prestando servizio al XXIV Reggimento di Fanteria e nel 1866 si guadagnò la medaglia d’argento al Valor Militare alla Battaglia di Custoza e la promozione a grado di Capitano. Durante la Battaglia incontrò molti cassanesi: Branca, Berva, Villa, Cernuschi e Carlo Bazzi padre di Giulio uno dei futuri cofondatori dell’A.N.A.

Successivamente passò alla Scuola di guerra di Torino dove rimase fino al 1885.

In questi anni, sfruttando la sua competenza in lavori di topografia, cominciò le sue continue, segrete e pericolose escursioni oltre confine allo scopo di studiare il terreno, gli usi ed i costumi di quelle popolazioni con noi confinanti: tutte le cognizioni che egli acquisì risulteranno poi molto utili durante la Prima Guerra Mondiale.

Nel 1871, col grado di capitano dello Stato Maggiore pubblicò il volume Tirolo nel quale riportò “…alcune considerazioni sull’ordinamento territoriale della Zona Alpina …vaticinando la costituzione di Compagnie Alpine autonome ed autosufficienti, capaci di difendere ognuna la propria vallata.”

Il Generale Cesare Francesco Ricotti Magnani, allora Ministro della Guerra, si appassionò alle teorie di Perrucchetti e gli fece sviluppare il progetto, in unione ai Generali Parola e Mariola dello Stato Maggiore ed il 15 ottobre 1872 fu promulgato il Decreto Reale che istituiva le “Compagnie Distrettuali Alpine”.

Nacquero così, non senza polemiche, i primi reparti alpini.

Diventato uno stimato ufficiale presso i Reali, fu nominato “maestro - governatore”  dei principi reali ed il 27-05-1884 diventa precettore di Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d’Aosta.

Nel 1877 fu promosso al grado di Maggiore, nel 1890 a quello di Colonnello. Nel 1895 diventò Generale di Brigata e nel 1900 Tenente Generale.

Il 13-07-1904, con suo enorme disappunto, fu posto in “posizione ausiliaria” (congedo) per raggiunti limiti di età.

Il  17-03-1912 per “motu proprio” il Re lo nominò Senatore del Regno.

Fu insignito di diverse onorificenze tra le quali: da Cavaliere a Grand’Ufficiale della Corona d’Italia e da Cavaliere a Grand’Ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.

Rifiutò sempre le varie proposte di onorificenze straniere.

E’ interessante e curioso notare che Perrucchetti non fu mai Alpino, cioè non mise mai il cappello con la Penna e che il Corpo degli Alpini, istituito per difendere il confine montuoso delle Alpi, ebbe invece il suo battesimo del fuoco in terra africana, nella Battaglia di Dogali (1887) presso il presidio militare italiano di Saati nella 1° campagna d’Africa orientale (Eritrea - Etiopia):

Il Generale Perrucchetti dividerà gli ultimi anni della sua vita, fra la casa di Cassano (Casa Somalia) e la piccola villa che aveva acquistato a Cuorgné, per essere vicino a Torino dove insegnava alla Scuola di guerra.

Egli non temeva la morte, ma non l’aspettava: si spense improvvisamente il 5 ottobre 1916 all’età di 77 anni nella sua casa di Cuorgné: fu colpito da aneurisma.

L’Italia perdeva, in quel momento, uno dei suoi figli migliori.

 

Le esequie ebbero luogo a Cassano d’Adda (dove tutt’ora riposa) l’ 8 ottobre e, gli recò l’estremo saluto, oltre ai più alti gradi dell’Esercito, anche una Compagnia di Alpini costituita da rappresentanti dei reparti combattenti al fronte giunti a Cassano per il rito funebre.