5° Pellegrinaggio Pasubio





Sabato 6 settembre ore nove si parte per il Monte Pasubio. Il gruppo è composto da Giuseppe Donelli, Alessandro Pisoni, Paolo Baffi, Angelo Pelanda e Lara Bruschi. Il convoglio si muove da Cassano d’Adda con prima tappa a Marano Vicentino ospiti del Gruppo di Marano.

Giunti per l’ora di pranzo nel pomeriggio approfittiamo per visitare Vicenza città d’arte e di cultura con i suoi musei, il celebre Teatro Olimpico opera del Palladio, la sua Villa La Rotonda, famosa per la sua architettura.


Per la sera il gruppo di Marano Vicentino ha organizzato in nostro onore una simpatica spaghettata  durante la serata si brinda ai vecchi ed ai nuovi  tempi. Un bicchiere ed una “ciacera”… si fa mezzanotte…tutti in branda. Cala il silenzio squarciato ogni tanto da un vigoroso taglialegna (di cui manteniamo l’anonimato) che a tratti riesce a superare il frastuono di una discoteca itinerante piazzata nei pressi. .


Alle  cinque la sveglia elettronica di Donelli ci fa sobbalzare e volenti o nolenti bisogna partire. Ci alziamo, facciamo i bagagli. Alle sei, puntuale come il ceppo influenzale che sta per arrivare dall’ Australia, arriva il nostro accompagnatore che ci condurrà fino al parcheggio sotto l’ingresso… del Monte Pasubio.


Ecco la galleria! Anzi le 52 gallerie scavate dagli alpini nella I Guerra Mondiale.

Un percorso assai difficile che si snoda dentro e fuori la montagna con aperture per aerare i condotti.


Aerare ?!  Le aperture servivano per piazzare mitraglie e cannoni, messi nelle posizioni più strategiche per difendere i compagni che dovevano salire in quota e conquistare la posizione anche a costo dell’estremo sacrificio.


Dopo la prima mezzora per noi “alpini di pianura” il fiatone si fa pesante e le nostre facce stralunate esprimono lo sforzo . Certo con noi c’è anche chi le montagne le scala  alla grande , per esempio Donelli, un alpino granitico. Per lui non esistono sentieri, ma solo scorciatoie!


Escluso il Donelli e Lara (mia moglie) il gruppo degli inseguitori arranca e la distanza con i primi aumenta… 5,10,30, 45 minuti.


Mentre cammino con passo incerto ed oramai zuppo di sudore mi viene in mente il motto alpino “Più salgo più valgo”.


“Più salgo più valgo” pensavo, ma quante volte lo avranno detto gli alpini della I Guerra Mondiale? Quante volte avranno percorso in salita e discesa queste gallerie? Quale sforzo avranno supportato per issare a queste altezze gli obici e le munizioni? Che frastuono ci sarà stato quando i cannoni sparavano? Quanto freddo avranno patito questi giovani alpini poco più che ventenni?


Mentre salgo gli occhiali mi si appannano, comincio ad avere sete ed il fiato in galleria è ancora più pesante. Ogni tanto guardo fuori dalle aperture nella roccia e vedo anzi non vedo nulla, la foschia avvolge tutta la montagna.

La roccia sotto i miei scarponi è bagnata e nel buio faccio fatica  a mettere un piede davanti all’altro. “Più salgo più valgo” ! Ma come facevano ?! Io sono alto quasi 2 metri ed oltre a fare attenzione dove posare i piedi, devo fare attenzione anche a come spostare la testa.


Io il tempo per pensare c’è l’ho. Loro quando erano in migliaia in queste gallerie a muoversi come facevano?! “Più salgo più valgo!”.

Ci sono quasi, la meta è vicina. Galleria numero 50, inizia una leggera discesa e di tanto in tanto intravedo il Rifugio “Papa”, ancora pochi minuti e finalmente potrò sorseggiare una bevanda calda.


Galleria numero 52 , finalmente… Mi volto, sono fradicio con gli occhiali appannati alla ragionier Filini, le gambe doloranti. Poso lo zaino , respiro, alzo lo sguardo e intravedo un gruppo di alpini che mi saluta e che svanisce nel buio della galleria: un particolare mi lascia perplesso, avevano tutti la mantellina che era in dotazione nella Grande Guerra.


Chissà forse sono stati loro che (senza farsi vedere) mi hanno sostenuto lungo il percorso ed adesso tornano indietro ad aiutare qualcun altro. Ma no, cosa dico, l’ altitudine a volte gioca proprio brutti scherzi!!!


Alle undici inizia la cerimonia nella chiesetta con le allocuzioni delle Autorità per ultimo il Presidente Perona. Alle 11,30 inizia la Santa Messa.

Alle 13 e 30 si ridiscende per la Strada degli Scarrubi.  Ore 15,30 arrivo al parcheggio, ore

16 partenza per Cassano d’Adda


Grazie Amici di Marano, grazie Alpini veci e bocia, grazie Pasubio. Ci rivediamo l’anno venturo.



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