Articoli

GIULIO E MARIO BAZZI

 

La famiglia Bazzi, originaria di Cassano d’Adda, appartiene a quella borghesia lombarda risorgimentale che non ha mai esitato nel dare all’Italia i suoi figli migliori.
Giulio Bazzi nacque nel 1880 e fu giovanissimo sottotenente di complemento al 5° Alpini nel 1899. Allo scoppio della Grande Guerra venne richiamato alle armi e combattè al Tonale col Battaglione Valle Camonica, dove gli venne subito conferita una Medaglia di Bronzo al V.M., e successivamente in Valsugana e sull’altipiano di Asiago. Nel maggio 1916 col grado di capitano del 31° Rgt. Ftr. guadagnerà al passo San Marco un’altra Medaglie d’Argento al V.M.
Partecipò alle operazioni belliche in Albania presso i comandi di Divisione e Corpo d’ Armata (agosto 1917-febbraio 1919) dove raggiunse il grado di Maggiore del 5° Rgt. Alpini.
Nel 1918 venne decorato di una Croce al Merito di guerra e della Military Cross inglese nonché della Croce di Cavaliere della Corona d’ Italia.

Al suo congedo nel 1919 fu tra i soci fondatori della nostra associazione ricoprendo anche la carica di Vice Presidente.
Quando nel giugno 1928 la direttiva centralista del regime dispose il trasferimento della sede centrale dell’ANA da Milano a Roma, provocando tra i soci milanesi e lombardi proteste e fermenti scissionisti, Giulio Bazzi, non iscritto al partito fascista per spirito alpino di servizio, svolse una efficace opera di componimento delle pur sacrosante frizioni interne all’ANA e venne nominato reggente della nuova Sezione di Milano costituita il 1° dicembre 1928.
Non volle la presidenza per sottolineare la provvisorietà del suo incarico; si dimetterà infatti nel giugno 1929.
È da sottolineare, nel suo attivo contributo alla vita associativa, la fondazione del Gruppo di Cassano d’Adda nel 1922, e l’erezione del monumento al suo illustre concittadino Giuseppe Perrucchetti, ideatore delle Truppe Alpine (1932).
Raggiunse il grado di colonnello della riserva, e fu operoso anche nella vita civile, raggiungendo il prestigioso incarico di Ispettore del Personale bancario. Morì improvvisamente il 21 luglio 1942, mentre stava ricoprendo la carica di podestà di Cassano d’Adda.

Anche il figlio Mario diede un importante contributo all’ANA.
Mario Bazzi, nacque il 13 marzo 1910, e si laureò in chimica e farmacia all’università di Pavia. Seguendo la tradizione del padre Giulio, nel 1935 partecipò al corso allievi ufficiali di Bassano (comandante della scuola era allora il leggendario capitano Sora). 
Svolse il servizio di prima nomina al 5° Alpini e subito si iscrisse alla nostra Associazione.
Stimato e intelligente dirigente di azienda chimica fu fra i formulatori di numerosi prodotti che hanno ancora oggi largo consumo (fra i più conosciuti la “Ovomaltina” e il “Citrosil”). 

Contro la sua volontà, nel 1940 non venne richiamato perché impiegato in essenziali incarichi in una industria di primario interesse strategico.
Nell’immediato dopoguerra non fece mancare la sua opera alla ricostituzione della nostra Sezione. Nel 1962 rifondò il Gruppo di Cassano d’ Adda (il gagliardetto originario era stato gelosamente custodito dall’alfiere Cairoli). Venne eletto più volte consigliere della Sezione fino a diventarne Vice Presidente. Per le sue indubbie ed eclettiche capacità venne nominato direttore del periodico sezionale “Veci e Bocia” dopo Franco Giansiracusa dal 1975 al 1982, quando la direzione passò a Vitaliano Peduzzi perché Mario Bazzi venne chiamato ad assumere l’incarico più prestigioso e oneroso di direttore de “L’Alpino” subentrando ad Aldo Rasero.
Mantenne questa carica fino all’aprile 1985 cercando di rinnovare la stampa alpina che a suo avviso “deve svolgere un vero e proprio compito civile e sociale assumendo pertanto una spiccata impronta formativa” ed “esprimere interpretazioni, giudizi, consensi, dissensi sui grandi temi nazionali visti in un’ ottica di esclusiva italianità al di sopra delle fazioni e delle parti, fedele a quei principi morali e spirituali ai quali l’ ANA si ispira e si è sempre ispirata”.
Cedette la direzione ad Arturo Vita per “alcune....divergenze di vedute”, come poi scriverà il Presidente nazionale allora in carica Leonardo Caprioli.

Mario Bazzi fu per trent’anni il presidente del Coro ANA di Milano che sotto la direzione artistica di Massimo Marchesotti (Maestro del Coro sin dal 1973) diventa uno dei gruppi corali più apprezzati facendo conoscere, in Italia e all’estero, oltre alle “cante” nate e rielaborate durante le guerre, i canti popolari provenienti dall’area lombarda e padana. Gli interventi e le presentazioni di Bazzi durante i concerti del Coro restano esemplari per noi che li abbiamo ascoltati e partecipati. Curerà il nostro, e suo amatissimo, Coro sino alla sua “andata avanti” il 25 febbraio 1997. 
Come scrisse Massimo Marchesotti, “Bazzi ha insegnato come deve essere vissuta la coralità, che il fatto del cantare porta oltre l’amicizia e va verso la fratellanza. Ha voluto che il Coro fosse affidato alla mie mani offrendomi amicizia fraterna e fiducia”.
Riposa nella cappella di famiglia a Cassano accanto al padre Giulio ed al cugino di secondo grado, l’amato “zio” data la differenza di età, il Maresciallo d’Italia Emilio De Bono.

testo di Giuseppe Semprini


Estratto dallo stato di servizio di Giulio Bazzi:
BAZZI GIULIO fu Carlo – Maggiore nel 5° Reggimento Alpini. Classe 1880. Richiamato alla armi il 2 maggio 1915, collocato in congedo il 25 marzo 1919.
Lo videro i ghiacciai del Tonale; la Valle Sugana e l’altipiano di Asiago conobbero il suo ardimento.
Nel 1917 viene inviato in Albania con le nostre truppe ivi combattenti. Si cimentò col nemico a Cima Cady, Sella Tonale, Montozzo Ercavallo, S. Osvaldo di Val Sugana, Altipiano di Asiago, Costone Cima Isidoro, Monte Civaron. Venne decorato con due medaglie al valore, con la Military Cross inglese, con la Croce di Cavaliere della Corona d’Italia, nonché della Croce al merito di guerra e del Distintivo delle fatiche di guerra.
Nel proporlo per la ricompensa estera il suo Comandante di Brigata così dice:
“Ho avuto campo di ammirare un giorno la sua compagnia, attraversare un largo letto sassoso, battuto da una mitragliatrice. Egli seppe con l’esempio, farle eseguire senza disordine un movimento che non pareva possibile”



Queste le motivazioni delle medaglie concesse a Giulio Bazzi:

Motivazione della Medaglia d’argento al Valor Militare:
“Essendo stata la sua compagnia attaccata da forze nemiche superiori, su una posizione isolata ed avendo avuto due plotoni accerchiati, con energica controffensiva degli altri due plotoni rimasti in sua mano, riusciva a liberare quelli accerchiati e a mantenere la posizione, dando così mirabile esempio di sangue freddo e di valore”
Castelloni S. Marco (Asiago) 
31 maggio 1916
Bollettino Ufficiale - gennaio 1917


Motivazione della Medaglia di bronzo al Valor Militare:
“Durante il combattimento, si lanciò arditamente avanti sfidando il fuoco nemico e con contegno energico riuscì anche a ricondurre nella linea di combattimento alcuni militari di truppa dispersi”
Sella Tonale
25 agosto 1915
Bollettino Ufficiale - luglio 1916